Disse il frutto al sole:sono come te ho il tuo stesso colore


Come tutti saprete è morto Pavarotti, un grande cantante lirico e tutto il mondo GIUSTAMENTE lo piange.
Noi italiani, come al solito, ne esaltiamo la sua italianità. Come se questa fosse stata determinante alla sua grandezza, quanto in realtà Luciano è stato grande non perchè fosse italiano ma NONOSTANTE fosse italiano.

Non è un caso che la sua ascesa sia iniziata all'estero e non in Italia. L'Italia si vanta dei suoi singoli illustri: Michelangelo, Leonardo, Dante, Caravaggio, Fermi ecc, ma di fatto quelle persone sono state grandi per loro meriti, solo incidentalmente erano italiani e la loro grandezza sarebbe stata la stessa anche se la loro nazionalità fosse stata un'altra.

Voglio fare un esempio Meucci, in quanto italiano dovette emigrare all'estero e per colpa di ciò i suoi meriti gli vennero rubati da Bell, se fosse stato americano o inglese avrebbe avuto una vita decisamente migliore, e il suo genio sarebbe stato molto meglio riconosciuto.
Noi incolpiamo gli usa della sua misera vita, quando la colpa è stata dell'Italia, infatti lui è fuggito dall'Italia, se non fosse dovuto emigrare la sua storia sarebbe stata molto differente.

Siamo un po' come il compagno di scuola di un attore famoso, che si vanta di essere stato seduto al suo stesso banco, come se ciò ci facesse elevare dalla nostra nullità.
L'Italia si basa troppo sui suoi singoli speciali e poco investe nel creare fondamenta solide.
L'università per prima commette questo errore, creando strutture nate per far risaltare il singolo genio più che istruire adeguatamente la massa, e così abbiano un esercito di male istruiti e pochi grandi che scappano giustamente all'estero.

Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Cya