Insicurezza tecnologica e ignoranza mediatica.


Quando si legge un giornale o si guarda un telegiornale la gente presta fede a quanto viene detto, e quindi l'esattezza delle informazioni è fondamentale in tutti i settori, quindi è abbastanza ovvio che i giornalisti devono essere competenti nei settori di cui scrivono, o se non lo sono in genere si avvalgono di consulenze.
Purtroppo (come ho già detto in precedenza) però da questa logica resta esclusa la tecnologia! Sempre mi rimarrà in mente un articolo apparso alcuni anni fa su una importante testata che descriveva i pregi delle cpu fatte di silicone; articolo nato dalla fantasiosa ignoranza di un giornalista che aveva tradotto la parola inglese “silicon” che significa “silicio” con “silicone” e ci aveva ricamato intorno una quantità enorme di features derivanti dall'uso di cotale materiale plastico (flessibili, elastiche, resistenti ..... ;D ).
Rimasi a dir poco SCANDALIZZATO da una cosa del genere, scrissi anche al giornale indicando lo strafalcione ma non ricevetti mai risposta (non che me lo aspettassi).
Tutt'oggi le cose non sono troppo migliorate, oramai (spero) che i giornalisti abbiano imparato che “Silicon valley” non è un centro di chirurgia plastica, ma in alcuni settori, come la sicurezza informatica, si continuano a leggere una serie di sciocchezze incredibili associati a consigli da film comico (anche in riviste meno generaliste).
Ciò crea credenze errate ad esempio molti credono che la maggior parte delle carte di credito siano “clonate” online, mentre quasi tutte sono clonate adoperando pos manomessi nei negozi.
Le “clonazioni online” (che di fatto clonazioni non sono) sono una piccolissima percentuale e sono quasi tutte causate da phishing, o da keylogger (fatevi un giro su wikipedia per maggiori info); è infatti estremamente improbabile (dire impossibile è matematicamente errato ma si avvicina al concetto) intercettare una connessione criptata con sistema di pagamento durante una transazione online; quindi ciò rende i pagamenti online, più sicuri (a patto che il pc sia opportunamente protetto) di quelli fisici.
C'è gente che è terrorizzata dal pagare online e poi affida con disinvoltura la propria carta al cameriere del ristorante mentre lui rimane al tavolo, lontano dalla sua carta, mentre magari il cameriere con tranquillità la sta clonando, o semplicemente copiando i dati sufficienti ad usarla online.
Quello che in realtà succede (e che i giornalisti che traducono spesso non capiscono) non è che la carta viene clonata online, ma che una alta percentuale delle carte clonate viene usata online, ovvero che i ladri ci fanno acquisti su internet ^_^. Quindi spesso accade che una persona che neanche ha il pc si vede addebitare le spese di qualche sito web poco dignitoso :P.
E' ovvio che se il proprio computer è un alveare di virus e worm (sul come un PC possa diventarlo scriverò in futuro) usare la carta di credito o loggare nel sito della propria banca è sicuro come dormire in una vasca piena di scorpioni, ma mentre si può controllare il proprio PC e assicurarsi che sia “pulito”, come si fa a controllare se il POS di un negozio è stato manomesso quando (si spera) gli stessi negozianti ne sono ignari?
Quindi l'informazione “sbagliata” ha prodotto un terrore, spesso ingiustificato e comunque sovradimensionato, per gli acquisti online, e una falsa sicurezza per quelli offline :)
Meditateci al prossimo acquisto
Kirys