L’ottimismo di un sistema economico/politico destinato al falimento


“Ma come si fa a non essere ottimisti!?!” Si e’ solo uno spot publicitario, ma sta frase mi ronza per la testa in continuazione.
Mi basta guardare il mondo per rendermi conto che c’e’ poco di cui essere ottimisti. Fame, povertà, malattie flagellano la maggior parte degli abitanti di questo pianeta e in fondo poca gente cerca di fare qualcosa.
Ma ci sono mille ostacoli o forse solo uno: il denaro, chi ha i mezzi per risolvere problemi (vaccini, farmaci, tecologia in generale) sono spesso soceta private, ma il loro scopo, non e’ una colpa ma una semplice constatazione, e’ fare denaro non risolvere problemi.Spesso penso alla possibilita di strutture economico/politiche alternative a quella attuale ma sembra che qualsiasi altra struttura abbia fallito, il comunismo sovietico, oltre ai crimini commessi, ha fatto bancarotta, quello cinese va avanti a scapito di diritti e libertà civili (e nonostante i loro abusi i vari stati invece di chiedere giustizia lodano la loro efficenza, vabbeh…).
La causa… sempre il denaro…
In fondo il denaro e’ + o - una costante, e viaggia di mano in mano per poi finire nei conti di grandi soceta che dovrebbero pagare i loro dipendenti e rimettere in giro il denaro.
Ma le soceta se non vogliono fallire (o veder crollare le proprie azioni) devono andare in attivo (e possibilmente + dell’anno precedente), ovvero guadagnare più di quanto hanno speso, ma di fatto questa operazione sposta il denaro (che come ho detto e’ una costante) dagli utenti (che poi siamo noi) ai grandi azionisti, rendendo di fatto di meno il denaro disponibile per la gente comune (in fondo il denaro dei ricchi viene speso in cose da ricchi e quindi resta ai ricchi :P).
La cosa dovrebbe venire appianata dallo stato che con la tassazione dovrebbe recuperare parte di questo denaro e rimetterlo in circolo, peccato che, tra multinazionali, paradisi fiscali e cosi via lo stato non riesca (e questo vale per tutti gli stati) a recuperare tutto il denaro che potrebbe. Altra nota dolente è che parte del denaro recuperato deve essere adoperato per ridurre il deficit statale (ma esiste uno stato senza debiti?) e quindi non viene rimesso in circolo ugualmente.
Quindi alla fine il bacino monetario della gente comune si riduce inesorabilmente.
In conclusione se ha fallito il comunismo fallira aimeh anche questo modello, di cui le famose crisi economiche cicliche sono solo un sintomo, quindi bisogna trovarne un’altro (uhmm tutte cooperative o aziende no profit?).
Chissa
ciao