Mai dare nulla per scontato nella vita


Ogni giorno tutti noi pensiamo a cosa dobbiamo fare domani, e quando lo facciamo diamo per scontate tante cose più o meno importanti. A volte piccolissimi imprevisti creano grandi sconvolgimenti dei nostri “piani”: chi non si è alzato tardi una volta nella vita perché “la sveglia non ha suonato”.
Siamo consapevoli che ci sono dei possibili piccoli inconvenienti che possono accaderci, ma sono sempre cose raramente ci colpiscono in modo irreparabile, e soprattutto quasi sempre solo nei progetti a breve termine.

Invece a novembre mi è capitato un imprevisto che ha creato uno sconvolgimento enorme nei miei piani a lungo termine. Una mattina mi sono svegliato con la vista “appannata”, ma non quell'appannato che svanisce con qualche battito di palpebra o una buona lavata di faccia, ma un appannato che è durato quasi tre giorni sempre in compagnia di forti dolori agli occhi.
Questo fenomeno (inizialmente sottovalutato da me) è stato il primo sintomo di qualcosa che, pare, covasse da tempo e che stava per turbare un periodo che era iniziato invece nel migliore dei modi.

Dopo molte indagini i medici sono arrivati alla conclusione che ero affetto da “Distrofia corneale map-dot-fingerprint bilaterale”. Patologia, meno grave di altre che erano nel ventaglio delle possibili, ma che comunque mi ha portato ad avere a fine dicembre una vista di soli tre decimi all'occhio destro, e qualcosa in più al sinistro.
La situazione necessitava di un intervento chirurgico per tentare il ripristino di una vista normale. Quindi il 13 gennaio sono stato sottoposto ad un intervento di chirurgia tradizionale all'occhio destro (un avventura non proprio tranquilla che forse racconterò un altro giorno).
Adesso sembra andare tutto abbastanza bene e la vista all'occhio operato è già molto migliorata rispetto a prima dell'intervento, devo però dire che non ho ancora ritrovato la mia vista di una volta, cosa che comunque richiederà ancora tempo, ma sono moderatamente fiducioso.

Questa malattia ha letteralmente rivoluzionato i miei programmi, non solo per le cose che la patologia mi ha impedito di fare durante gli ultimi mesi come: esami, impegni lavorativi, svaghi e quant'altro (compreso l'utilizzo di mezzi come il computer), ma anche e soprattutto ha rimesso in gioco i miei piani per il futuro e il modo stesso in cui pianificavo la mia vita.